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21 aprile 2020
rosella lisoni
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vite in comune

“Vivo con una pensione minima di invalidità e mi manca chiacchierare con la gente”, il “corniciaio” Marcello Carrer parla dei suoi giorni “sospesi”

Marcello ha iniziato a lavorare giovanissimo.

Con la moglie Lorella, sempre al suo fianco, hanno aperto un negozio di cornici all’Ellera negli anni 80,   precisamente nel 1982

La passione per la lavorazione del legno e del vetro ha reso il suo negozio di cornici quasi una bottega artigiana.

Cornici artistiche, lavorazione del vetro e creazioni di vetrate d’ arte e stampe antiche.

Da negozio a Galleria d’ arte il passo è breve.

Il negozio si ingrandisce e Marcello si trasferisce in via Francesco Baracca, dove fino a un mese e mezzo fa, oltre a lavorare sodo, ospitava artigiani, ex falegnami e amici che si intrattenevano a parlare a lungo con lui.

Un centro di ritrovo il suo negozio, dove non soltanto si può  parlare di lavoro, ma anche scambiare due chiacchiere in  allegria.

Ora Marcello non lavora più, sta a casa in attesa di poter riprendere il lavoro.

Usufruisce di una pensione minima di invalidità e per questo, sebbene abbia richiesto all’INPS un sussidio, si è  visto rifiutare tutto.

“Ora coltivo il mio orto e mi dedico alle mie passioni” ci dice Marcello ” bonsai  e carpe Koi, che mi danno molte soddisfazioni e riempiono le mie giornate”.

” Certo la quotidianeità  mi manca molto, il rapporto con la gente, la complicità con loro, i miei ritmi…”.

Ora le giornate si dilatano, il tempo scorre lento e penso con preoccupazione al domani, al nuovo modo di lavorare e soprattutto mi domando quanto potrò riaprire il negozio.

Molta incertezza e tanta preoccupazione.

Sembra lontanissimo  il tempo trascorso in Cina a formare lavoratori cinesi del vetro, che hanno appreso l’ arte felicemente, ringraziandomi con  calore in quanto italiano e per questo da loro molto stimato.

Spero che la normalità torni quanto prima,  per  continuare a dedicarmi alla mia passione che ormai e’ la mia vita””

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